lunedì 12 marzo 2012

Lettera aperta alla Camusso


Pubblichiamo sul nostro blog questa lettera aperta alla Segretaria Generale della CGIL Susanna Camusso, scritta dalla compagna Claudia Cernigoi, giornalista e attivista NO TAV.
A poco più di 2 giorni di distanza dalla manifestazione nazionale della FIOM, le dichiarazioni della Camusso sembrano uno schiaffo alle ragioni delle decine di migliaia di operai e militanti che il 9 marzo, da Roma, chiedevano alla CGIL di prendere la strada della lotta  e dello sciopero generale, per il lavoro, i diritti, la democrazia e la salvaguardia del territorio.

Gentile segretaria, ho appena letto che Lei si è dichiarata favorevole alla TAV sostanzialmente perché "CREA LAVORO".
Mi permetta di farLe osservare alcune cose.
In primo luogo non si considera il fatto che "creare lavoro" con la Tav significa portare via il lavoro a coloro che in Val Susa vivono della propria terra, come Luca Abbà, che si è arrampicato sul traliccio non perché è un "cretinetti" ma perché il progetto Tav gli porterebbe via tutto ciò che ha, compreso il proprio lavoro.
In secondo luogo, vi sono tante cose che "creano lavoro", ma non per questo sono automaticamente positive. La criminalità organizzata crea lavoro, sia pure nero ed illegale; ma anche le fabbriche d'armi, il riarmo stesso, creano lavoro. Che poi il "frutto" di questo lavoro si concretizzi nel produrre morte e sofferenza, è un altro discorso?
Questo è quanto mi è uscito di botto come commento. Per darLe una risposta organica, sui motivi tecnici per i quali il progetto Tav non solo è inutile ma è dannoso, La rinvio alla lettura dei testi di Cicconi, alla lettera inviata da 360 tecnici al presidente del consiglio Mario Monti (lo può trovare al link qui sotto)
http://www.notav.eu/modules.php?name=ePetitions&op=more_info&ePetitionId=3, al blog di Ferdinando Imposimato che parla di "corruzione ad alta velocità", per farsi un'idea di quale contraltare potrebbe avere il "lavoro" creato in Val Susa con la TAV.
Vi è altra necessità di posti di lavoro in questo Paese, dalle scuole alla sanità, all'assistenza, al miglioramento puro e semplcie delle ferrovie italiane che sono state ridotte a servizi d terzo mondo. Tutto ciò potrebbo essere tranquillamente finanziato con i fondi che il governo vuole destinare all'alta velocità, quindi, perché questa ostinazione di portare avanti un'opera inutile sulla pelle della gente? Non ha forse diritto anche la popolazione della Val Susa all'autodeterminazione delle proprie condizioni di vita?
 
Ci ripensi, per piacere, signora Camusso.
 
Claudia Cernigoi
giornalista e ambientalista
Trieste