martedì 18 maggio 2010

Stop Omofobia!

“Omofobia e intolleranza, prodotto tipico del PDL”. Con questo slogan il consigliere regionale del PdL Paolo Ciani potrebbe titolare i manifesti del suo partito per la prossima campagna elettorale. Se poi al posto foto della coppia omosessuale ci mette quella di due pregiudicati contornati non più da Sauvignon e Montasio, ma da un manganello e da una tangente, il lavoro di grafica è completo.

Da comunisti, ma innanzitutto da cittadini laici e democratici, condanniamo con forza le vergognose dichiarazioni di Ciani in merito ai manifesti contro l’omofobia apparsi nelle strade di Pordenone, che Ciani accusa di essere lesivi nei confronti dell’integrità morale dei bambini invocando il bollino rosso e l’intervento del tutore dei minori.
Se l’integrità morale dei nostri bambini sta così a cuore al “nostro” consigliere regionale, invochi piuttosto l’intervento del tutore e del bollino rosso nei confronti dei programmi-spazzatura del suo capo-padrone Berlusconi (reality, talk-show), lesivi invece dell’intelligenza umana e della dignità della donna.

All’ArciGay e all’ArciLesbica va invece la nostra piena solidarietà, conoscendo l’impegno che quotidianamente questa due associazioni mettono in campo per il riconoscimento dei diritti civili delle persone e delle coppie omosessuali (e in genere della comunità LGTBQ) e contro ogni forma di discriminazione.

A neanche un mese dal 65°Anniversario della Liberazione, continuiamo ad onorare la memoria e il sacrificio dei Partigiani caduti con la nostra continua lotta in difesa della nostra Costituzione, per la laicità e la democrazia dello Stato, valori che troppo spesso vengono messi in discussione della destra che ci governa, presa com’è dalla nostalgia della camicia nera che portava in passato.

Contro ogni forma di fascismo, razzismo e omofobia! Diritti per tutti!

giovedì 6 maggio 2010

Popoli d'Europa, Ribellatevi!

La Grecia insegna!

E' da qualche giorno ormai che ogni volta che entro in internet, mi incollo allo schermo quando leggo le notizie riguardanti la Grecia e la situazione economico-sociale non solo di quel paese, ma di tutta l'Europa.
Le notizie si aggravano di ora in ora. Scontri, incendi, morti, borse che cedono, euro che crolla, Portogallo e Spagna sull'orlo. Ma tra tutte le notizie tragiche da sbattere in prima pagina, la più importante e la più bella è quella di un popolo, di una classe operaia, che ha deciso di non piegarsi alle politiche antisociali del governo imposte dal FMI e dall'UE, un popolo che ha deciso di rialzare la testa e di lottare (duramente ed eroicamente).
E alla testa di questo popolo, grande per cultura e storia, c'è la sinistra, quella vera, quella con la falce e il martello, quella rossa (non quella viola o gialla); una sinistra che vive e lotta perchè è espressione profonda delle istanze di quel popolo che da mesi ormai è sulle barricate.

La Grecia fa paura proprio per questo.
La Grecia è esempio di lotta di classe, è esempio per tutti i popoli europei che il capitalismo non è un Moloch sacro e indistruttibile, ma un gigante con i piedi di argilla che nulla può contro l'impeto di un popolo cosciente.
E i padroni tremano....

Non imparare da ciò che accade in Grecia, per noi comunisti (in Italia e in qualsiasi altro paese) significherebbe voltare la testa di fronte ad una situazione nella quale dovremmo essere protagonisti.
Il messaggio lanciato dai compagni del KKE che stanno occupando l'Acropoli di Atene, è un messaggio chiaro e inequivocabile che parla ai popoli europei vittime della rapina capitalista, ma che parla innanzitutto a noi, al nostro cuore, al nostro orgoglio di donne e uomini da sempre impegnati a cambiare questo sistema.
Popoli d'Europa, Ribellatevi!

Ecco che per noi è giunto il momento di scendere in campo da protagonisti, perchè l'eco di quelle voci si propaghi in tutto il continente.
E' giunto per noi il momento di uscire allo scoperto, senza remore o paure, per tracciare insieme la strada di un nuovo avvenire, assieme ai lavoratori e ai compagni di tutti i paesi sconvolti dalla crisi del capitale

Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti hanno l'obbligo politico di intervenire in prima linea.
Abbiamo da comunisti il dovere di accettare la sfida del cambiamento per ricostruire dal basso e nella linea dell'alternatività al capitalismo, quell'organizzazione e quel progetto politico del quale abbiamo assoluto bisogno per dare forza alle nostre lotte.
E' finito il tempo della moderazione e del governismo.
O accettiamo questa sfida, oppure siamo destinati all'estinzione.

Facciamo come in Grecia!
Sciopero generale contro i padroni e il governo!
Fino alla vittoria!

Organizza la tua rabbia, dai forza alla tua lotta
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