martedì 14 giugno 2011

Iniziativa: 1921 - 2011: novant'anni dopo, il comunismo


In occasione del novantesimo anniversario dalla fondazione del Partito Comunista d'Italia, i GC di Trieste hanno organizzato un incontro/dibattito sulle idee, le lotte, l'attualità dei comunisti.

Appuntamento alle 17.45 in Casa del Popolo di Ponziana (via Ponziana, 14; raggiungibile coi bus 1 e 10)

Cliccando qui potete accedere all'evento su Facebook.


giovedì 2 giugno 2011

L'Italia è una Repubblica fondata sull'Esercito

2 Giugno 1946 - 2 Giugno 2011

Sono passati 65 anni dalla nascita della nostra Repubblica, e ogni anno, imperterriti, i nostri governanti la festeggiano con costose parate militari.

Ma cosa c'entrano le parate militari e le frecce tricolori con la festa di una Repubblica nata dalla Resistenza Partigiana?

Il 2 giugno è una festa di pace, che ricorda il momento in cui milioni di italiani e italiane (prima volta nella storia del nostro paese), finalmente liberi dall'oppressione nazi-fascista, scelsero una repubblica che, fino a prova contraria, ripudia la guerra.


http://tv.repubblica.it/edizione/roma/2-giugno-le-frecce-tricolori-volano-su-roma/69805?video

mercoledì 1 giugno 2011

Un breve bilancio sulle elezioni comunali a Trieste

E’ tempo, finite le sbronze elettorali per le vittorie a Trieste, Milano, Napoli e Cagliari, di soffermarsi a riflettere su ciò che quel risultato ha significato e sulle prospettive politiche della prossima fase.

Innanzitutto, dovremmo chiederci se di vittoria si può parlare. Certo, il centrosinistra avanza in termini percentuali, ma molto spesso arretra in termini di voti assoluti.

Rispetto alle elezioni europee del 2009 (riferirsi alle comunali del 2006, sarebbe roba da paleontologi ormai), il Partito Democratico a Trieste perde quasi 6000 voti e l’Italia dei Valori quasi 7000.

La Federazione della Sinistra non brilla per niente, perdendo 1500 voti (ma almeno arrestando temporaneamente l’emorragia post Governo Prodi), e Sinistra Ecologia e Libertà, che nei sondaggi pre-elettorali era data al 7-8%, nonostante l’attenzione mediatica goduta in questi mesi, arriva al 5,54% (che è sempre un buon risultato, ma al di sotto delle aspettative)

Davanti a questi numeri (e pur sempre felici per la cacciata di DiPiazza), piuttosto che di vittoria del centrosinistra, faremmo bene a parlare di sconfitta del centrodestra.

E’ comunque certo che, se pur timidamente, una nuova fase politica sta cominciando.

Discorso a parte meriterebbe il risultato della lista 5 Stelle di Grillo, che catalizza un giusto sentimento di disagio nei confronti della politica politicante del bipolarismo, attorno a proposte sbagliate di anti-politica e qualunquismo (vedi i vari Pisapippa…)

Sarebbe altresì zoppicante questa nostra analisi del voto, e del risultato del centrosinistra, se non tenessimo di conto che questo voto arriva dopo le importanti mobilitazioni studentesche contro la Gelmini, le coraggiose lotte operaie di Pomigliano, Mirafiori, lo sciopero della Fiom del 28 gennaio e lo Sciopero Generale del 6 maggio della CGIL. Ultima e non ultima, la straordinaria campagna referendaria per la difesa dell’acqua pubblica e contro il nucleare.

Esiste in potenza, nel nostro paese e nella nostra città, una voglia di riscossa politica e democratica giusta, che certo punisce le amministrazioni del centrodestra, ma fa fatica a riconoscersi in un progetto politico preciso di alternativa, che il centrosinistra non rappresenta. L’astensione elevata al voto sicuramente colpisce la giunta uscente (complice anche la frammentazione politica dei vari galletti del centrodestra nostrano, vedi Bandelli..), ma parla anche all’incapacità della sinistra di suscitare entusiasmo attorno a proposte politiche ben precise di uscita dalla crisi del sistema.

E proprio qui sta il problema.

Centinaia di persone hanno festeggiato l’elezione di Cosolini e della Bassa Poropat, ma ora sta a loro, e alle loro giunte, affrontare tutta una serie di problemi. Della serie “hanno voluto la bicicletta, e adesso tocca pedalare (e alla svelta).

I problemi da affrontare sono molteplici.

C’è innanzitutto il problema del lavoro, che non c’è o che,se c’è, è precario.

Anche sul nostro territorio si stanno aprendo crisi aziendali importanti. Porto,Fincantieri, Diaco, Sertubi, Wartsila, il problema della Ferriera, e l’Alcatel (una grande assente dalla campagna elettorale)

Qui la domanda sorge spontanea. Con che ricette verrà affrontato il problema del lavoro, e per quanto ci riguarda del lavoro precario tra i giovani (cooperative, lavoro interinale,) da un sindaco che in campagna elettorale discute di giovani e precarietà con l’ex ministro PD Tiziano Treu, il quale da il nome al “pacchetto” che istituisce proprio quelle agenzie private di somministrazione di lavoro (precario e sfruttato) come la Manpower, agenzia che “impiega” i 200 dipendenti Alcatel che a fine giugno vedranno finire il proprio contratto??!!?

Condivide Cosolini le posizioni del suo collega torinese Fassino, neosindaco del PD, che dichiara che se lui fosse operaio (e se mia nonna gaveva le riode..) in FIAT, avrebbe votato si al ricatto di Marchionne, allo sfruttamento incondizionato del lavoro operaio e alla distruzione del CCNL?

Ma i problemi che le due giunte si troveranno ad affrontare sono tanti altri.

Rigassificatore, TAV, rilancio della cultura, la città universitaria, l’edilizia popolare.

E ovviamente il problema cogente dell’edilizia scolastica, posto con forza dagli studenti triestini durante le mobilitazioni dell’autunno.

Sia chiaro. All’Ausonia, lunedì sera, c’eravamo anche noi a festeggiare.Ma non per questo ci illudiamo che d’ora in poi, per il semplice fatto che al Comune c’è un ex PCI, sarà tutto rose e fiori.

L’esperienze fallimentari di Zapatero e Papandreu (certo non sono sindaci, ma il paragone è utile), dimostrano che senza l’audacia di scelte politiche in controtendenza, anche le socialdemocrazie europee più solide, quelle in cui giovani e lavoratori avevano riposto la loro fiducia, sono destinate a crollare sotto il malcontento popolare che la crisi del capitalismo produce.

E’ per questo che, da comunisti, nonostante la giunta “amica”, continueremo a vigilare e a fare le proposte politiche e organizzative per il rilancio di una prospettiva di classe, di cambiamento vero, nella nostra città e nel nostro paese, sull’onda del conflitto sociale tutt’altro che pacificato, contro Berlusconi, contro Marchionne e contro il Vaticano.

Intanto, noi facciamo i nostri più sentiti auguri a Roberto Cosolini e Maria Teresa Bassa Poropat, affinchè affrontino con coraggio il prossimo quinquennio di amministrazione pubblica, consci della grande responsabilità che grava sulle loro spalle,ricordando loro che maggiore è la speranza che la gente ripone in un progetto politico, maggiore sarà la delusione nel caso quel progetto politico fallisse.

Davide Fiorini

Coordinatore Provinciale Giovani Comuniste/i Trieste

Organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista - FdS